X Factor 10 è partito con il piede sbagliato. Dopo la denuncia di un concorrente, arriva ora il caso Jarvis. Ieri, Alessandro Cattalan ha annunciato al termine delle Home Visit (usando testuali parole):

Questi sarebbero stati i concorrenti di X Factor 10, ma uno dei gruppi della squadra di Alvaro, non c’è più. I Jarvis, per motivi personali, hanno deciso di ritirarsi. Alvaro ha quindi avuto la possibilità di portare un nuovo gruppo ai live, ha riflettuto sulle band portate agli Home Visit e ha scelto chi più merita il palco di X Factor“.

Questo colpo di scena ha scatenato il web, interrogatosi a lungo sul motivo di tale inaspettato abbandono. Sono state davvero ragioni strettamente personali, come annunciato dal programma, a portare la boy band a rinunciare al palco di X Factor? Non proprio, sarebbe più corretto parlare di questioni di natura contrattuale. Dopo il criptico post (poi rimosso) dei Jarvis che su Facebook hanno scritto “faremo chiarezza sul perché ci hanno impedito di continuare“, sono arrivate le prime verità.

Già ieri sera subito dopo la fine delle Home Visit, grazie ad una fonte, abbiamo rivelato il presunto motivo dell’abbandono dei Jarvis che ha trovato conferma nelle ore successive:

A rompere il silenzio è stato questra mattina Larsen Premoli, personal manager della boy band, che su Facebook ha tenuto a specificare come la RecLab Studios, da molti indicata come “casa discografica” della boyband, altro non sia che uno studio di registrazione:

“Facciamo chiarezza su alcune cose inesatte: il mio è un lavoro da produttore indipendente, e gestisco uno studio di registrazione (RecLab Studios) che probabilmente chi mi legge ben conosce. Non sono un’etichetta discografica, e di conseguenza non stipulo e non ho mai fatto firmare alcun contratto discografico a nessuno…

…Non cercate un “altro diverso interesse in corso” nel perché quattro ragazzi decidono di rifiutarsi di firmare un contratto di SONY, chiedetevi piuttosto che cosa c’è scritto li dentro per cui una persona prendendone atto decida di rifiutarlo anche a fronte di un’esclusione da un format tv che ti voleva dentro..Sapete come funziona il programma, gli fanno firmare col sangue dei documenti dove c’è scritto che non possono parlare, quindi non rompete le balle e rispettate la privacy delle persone se avete un minimo senso dell’etica e del buon gusto”

Ma non è finita qui. Infatti è entrato in “gioco” anche l’associazione dei consumatori Codacons:

“Lasciano increduli le indiscrezioni su quanto è accaduto al complesso dei Jarvis durante la gara canora di X-Factor. Il Codacons ha chiesto indagine alla Procura e verifica all’Autorità per le telecomunicazioni dei comportamenti che potrebbero essere a danno dei giovani e degli utenti radiotelevisivi per coloro che pagano l’abbonamento alla pay-tv per assistere al talent di Sky Se i fatti così come espressi nell’articolo citato sono veri, al pubblico è stata data una rappresentazione falsata della gara con diritto degli abbonati ad essere risarciti”